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Fabio Agnese

Diretta alla torre staccata, becco di Valsoera




Da qualche anno, passando alla base del becco di Valsoera, cerchiamo questa via.

Manera Boreatti Meneghin Sant'Unione agosto 1980.

Ma esiste davvero? Dove passa?

Oggi proviamo a salirla, unica info: lo schizzo del tracciato sulla foto della guidina del Piantonetto, il cui commento "via in disuso" non aiuta a dissipare i dubbi.


La via parte a sinistra del pilastrino della via di Guglielmo e della targa metallica, appena a destra di una scaglia staccata.

Lo schizzo è ben fatto ma un po' impreciso, soprattutto per quel che riguarda il posizionamento delle soste in alto. Nonostante questo, si vede che è stato disegnato da qualcuno che ha percorso la via, ed è stato bello seguirlo! Abbiamo dovuto interpretare il terreno e abbiamo potuto immaginare la linea da arrampicare. Una sensazione diversa, rispetto allo sterile seguire quelle relazioni fin troppo precise, che ti dicono il colore del friend da mettere, o ti flashano il passo del blocco


Una parola per i tiri (scritto quasi un mese dopo, quindi possono esserci errori).

1-molto lungo e tendente verso destra, il disegno è fatto bene per capire come passare i due tettini. Da sotto sembra liscio, in realtà ben proteggibile con ingegno. Sosta su masso con cordoni.

2-partenza con due chiodi, poi passaggio intenso per andare a terzo chiodo, poi più facile in diedro largo. Si raggiunge un buon chiodo su una cengetta. Attraversare a sinistra per una decina di metri per raggiungere un altro chiodo e sostare (fessura a friend per integrare).




3- dritto nella fessura, poi uscire dal tettone verso destra.




4- salire, dove possibile traversate a destra e effettuare gran traverso a destra (con tratto in discesa). Non risalire il primo diedro con fondo cieco, ma il secondo che lo raggiunge a tre quarti. Un passaggio intenso a metà e poi seguire la linea logica verso sinistra fino allo strapiombino atletico che si deve superare per uscire. Sosta non lontana.

5-logicamente si sale dritto, poi si tende verso sinistra fino a traversare orizzontalmente sotto al tetto; al chiodo con cordone si scende e si traversa ancora a sinistra per sostare.


6-salire dritto, piccolo traversino delicati a destra per entrare in un diedro, in tetto con presoni e chiodi uscire verso sinistra e sostare.

7-tendenzialmente dritto, sosta in comune con "furore"

8-partenza in comune con furore, salire la netta fessura e poi uscirne a sinistra.


9-tendenzialmente lungo, dritto e all'ultimo chiodo traversare nettamente a sinistra per arrivare sulla sommità della torre staccata (sosta a spit per calata).




Ci sono diversi chiodi ottimi per indicare via, che abbiamo ribattuto. I punti di sosta sono buoni ed evidenti e la via è sempre abbondantemente proteggibile.

Come materiale, avevamo l'artiglieria pesante, non avendo informazioni.. invece per una ripetizione consiglio due micro, due serie di friend fino al 2 e un tre, un buon mazzetto di nut. Martello al momento inutile (per il 2022). Le corde da 60 permettono di scendere più agevolmente le doppie di nel corso del tempo.

Considerare che al becco fa FREDDO (vedere l'abbigliamento nelle foto).


Forse la via tradizionale più bella del Becco di Valsoera? È bella e continua, sempre scalabile, a volte ci sono dei passaggini più duri ma si scala bene e con piacere. Itinerario un po' da cercare ma si segue bene se pensate come degli apritori. Si chiama diretta, ma discese e traversi non mancano. La roccia è ottima, e pensare che ci sono state sicuramente poche ripetizioni. Potrebbe diventare una bella classica!

Valutazioni dei tiri della guidina buone e in linea con gli altri itinerari. Come difficoltà, un bel gradino sotto a Sturm und Drang (non ha artificiale!)

Le soste sono sempre buone o integrabili, NO AGLI SPIT NEMMENO ALLE SOSTE, GRAZIE


Un grazie a Trilly che ha spinto per questa via, e un grazie alla squadra del Pontese che come al solito ci ha dedicato un'accoglienza fantastica.



Un saluto a Cispa che non ha mancato l'occasione per restaurare i cordoni delle soste di calata.


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